lunedì, novembre 26, 2007

Zebrature & Pain




A scuola guida ci hanno insegnato che esiste una semplicissima regola: in prossimità di zebrature perpendicolari alla strada (STRISCE PEDONALI) bisogna rallentare e fermarsi nel caso ci siano dei pedoni in transito.

Ora. Sabato sera, io Andrea e Luix torniamo a casa dopo essere stati a cena fuori.
Davanti a casa attraversiamo SULLE STRISCE guardando a sinistra e a destra.
Sulla destra si ferma persino il pullman per farci passare, sulla sinistra registro brevemente una macchina rossa riflessa sulla lente dei miei occhiali. Troppo tardi per schivarla in qualche modo.

Ci prende in pieno!

Eh, siamo stati stirati.


La fortuna ha voluto che Andrea non si facesse niente, perchè è riuscito a vedere la macchina, mettendosi in modo da rotolare sul cofano (ho un ragazzo ninja). Ma io che non l'ho per nulla vista (ma da dove minchia è sbucato questo??) sono finita per terra.
E qui, di nuovo grazie a un Dio misterioso, il tacco dello stivale mi ha salvata, visto che la ruota è passata sopra di esso e non sul mio piede. La sensazione è stata comunque quella di essere "risucchiata" sotto.

Brutta.
E paura. Tantissima.

Mi sono riscossa, pensando che il dolore non era abbastanza perchè si fosse rotto qualcosa. E mi sono rialzata per fermare Andrea dal picchiare l'autista (sentivo i suoi insulti, e vi assicuro che non l'ho mai visto così furioso!).

L'omino in questione era uno insignificante, con tanto di famiglia al carino. La moglie e la suocera( con bimbo di sei mesi in braccio per altro!!!) son scese piangendo, mentre io cercavo di camminare verso il marciapiede per levarmi dalla strada.

Li avrei presi tutti a schiaffi, mi stavano intorno, lamentandosi di quanto tremavano e stavano male.

"Ehm, signora...ho capito, ma si metta nei miei panni, sono io quella che è stata investita, non lei!"

In sostanza sto bene, non cammino a causa di una storta pazzesca alla gamba destra e un ginocchio un po' ammaccato (non rotto, ma cazzo, fa male!), sarò ferma per minimo 2 settimane (e se accadeva vicino alla data del concerto mi incazzavo ancora di più!)...ed ora si vedrà per le pratiche, solo che: che palle!

Poi voglio dire, oggi avevo la prima guida...sarà un caso?

Ad ogni modo chiamare per disdire dicendo che non posso guidare perchè mi hanno messa sotto FA RIDERE!




Non me, però.

giovedì, novembre 22, 2007

Cheope


Trovarsi in giardino a disegnare con il tifone, congelando: 20 anni di vita.
Tavoletta di compensato + mollette per tenere il foglio: 6/7 euro in contanti (e chi ce l'ha la Mastercard, scusate?).
Foglio: nulla, l'ho scroccato.

Chiedere ad Harris: "Ma teeee (in stile Zelig)...le piramidi di vetro le disegni?" [Non chiedetemi perchè nel nostro giardino ci siano piramidi di vetro...]

E sentirmi rispondere (cantando): "Vorrei vedere la piramide di Cheopee, ma sono miopeee, ma sono miopeee..."


DECISAMENTE...NON HA PREZZO!


mercoledì, novembre 14, 2007

Io ed Harris dal ferramenta


So di essere stata nominata da Ale, per il meme delle 8 cose che non sapete su di me, ma mi vedo costretta a spostarlo al prossimo postaggio, visto le assurde vicende che mi si presentano ultimamente. Scusa Ale, nel prossimo post vedrai che ti darò delucidazioni e svelerò cose che ti aiuteranno a vivere meglio (eh????).


Partiamo con ordine.

Ieri mattina, mentre disegnavo sul mio quaderno una mia caricatura con dei coltelli conficcati nella schiena causa lezione di RILIEVO-che-palle-'sta-donna-la-odio-è-una-stronza, arriva improvvisamente la richiesta improbabile.

Prof:
"E per domani dovete portare 10 metri diiii...avete presente le canne per travasare il vino dalle botti?"

A momenti cado dalla sedia. Domanda collettiva che vi starete ponendo anche voi:
Che cazzo ce ne facciamo di una canna per travasare il vino di 10 metri? Che c'entra con il disegno?

Prof *con voce satanica*: "
Procuratevela assolutamente, e portatevi dell'acqua perchè dovrete misurare secondo il principio dei vasi comunicanti!"

Ci guardiamo tutti senza capire, ma...e sia!Se è per renderla felice e per far sperare me ed Harris di evitare la bocciatura ben venga!

Appena fuori ce ne andiamo allegramente dalla nostra
ferramenta di fiducia, ma scopriamo che i nostri carissimi amici RACCOMANDATI hanno già preso tutto e così noi siamo rimaste senza.

Deluse, ci avviamo verso quello che sembra un negozio di
FAI-DA-TE abbastanza figo, con tanto di vetrina iper allestita. Io ero un po' restia, in quanto avevamo appena incontrato la babbuina [ o bertuccia] che usciva di lì, ma Harris mi ha convinta.

Ora, due ragazze che entrano dal ferramenta e chiedono 10 metri di canna per travasare il vino fanno già ridere di loro, aggiungeteci due commessi che si insultano e due cani che amoreggiano cercando di coinvolgerle in uno strano menage: ecco. Questa la situazione.

Quando il ragazzo, continuando a mandare a quel paese il collega per non si sa bene quale motivo, trova quello che ci serve, io non riesco a trattenere l'urlo di gioia:

Me:"Sì!!!E' proprio quello!!!"
Harris: "Quanto pathos!-__-"

Uscite dal negozio tutte soddisfatte ci siamo recate alle rispettive dimore, senza sapere cosa sarebbe accaduto
OGGI!



Oggi:

Mi sono svegliata incazzata (non accadeva da un po'), ho perso l'autobus e quando finalmente sono riuscita a prenderlo (trasportando il mio bel sacchettone con TAVOLA+FOGLIO da disegno + TUBAZZO/CANNA per il vino arrotolato) mi siedo e mi ritrovo spalmata addosso una vecchietta che probabilmente pretendeva di sedersi. Ma io, che non sono Gesù Cristo (come direbbe Gioele Dix), non ho avuto nessuna voglia di alzarmi, così l'ho ignorata (cercando di ignorare persino il suo alito pestilenziale!) e mi sono immersa nei miei pensieri...


Mentre ero lì con lo sguardo fisso nel vuoto Harris mi ha chiamata 50 volte per dirmi 50 volte la stessa cosa ma in modi diversi, e cioè che:
1) era in ritardo (che novità!), ma stavolta io lo ero più di lei;
2) che eravamo nel vicolo più nascosto e pericoloso di Genova;
3) e che"se ci spostiamo te lo dico!!!"

Informatissima allora, arrivo al luogo dell'appuntamento e già comincio a sentire freddo. C'era, ovviamente, una temperatura polare. Accidenti alla prof che aveva detto giusto il giorno prima "Beh, dobbiamo approfittare delle belle giornate per uscire a disegnare!" sì, ma se ci sono 45° sotto zero...



Nel giro di 30 minuti io, Harris ed...X eravamo surgelati!

[ecco che si fa largo un nuovo personaggio. Dopo la Babbuina/Bertuccia, ecco a voi X. X è un bravo ragazzo, che però è un tantino insicuro e ansioso. Ecco, ha la capacità di farti talmente tante domande, da stordirti. L'ultima volta che c'ho parlato, appena se n'è andato ad Harris ho avuto solo il coraggio di dire "Basta, io mi ritiro". Un'altra sua grande dote è arrivarti alle spalle (soprattutto alle spalle di Harris!) in silenzio assoluto, e chiedere all'orecchio "CHE COSA STAI FACENDO?" facendoti prendere un colpo secco e perdere 10 anni di vita per lo spavento]

Tornando a noi:

Fatto lo schizzo del prospetto dell'edificio, si parte con le misure...e dopo 45 minuti di domande su "Ma che cazzo dobbiamo fare?" riusciamo a trovare un accordo. Riempiamo d'acqua la canna e iniziamo a sperimentare la misurazione (attaccando pezzi di scotch di carta ovunque per tenerci dei segni).

Immaginatevi me: cappuccio tirato su e sciarpa sul naso a mo' di ninja a causa del freddo polare che tengo il tubo da una parte ed Harris, X e un'altra-nostra-compagna-aggiunta-dopo dall'altra tutti attorcigliati nel tentativo di fare non so ancora adesso bene cosa...

Giustamente, dopo aver evitato camion giganteschi (nei vicoli?-.-) e motorini assassini, arrivano un signore la consorte che devono entrare nel palazzo.

Sig: "Ehm...ma cosa state facendo?"
Me *girandosi serissima con il tubo tenuto sopra la testa, si vedono solo gli occhi sotto il cappuccio*: "Stiamo misurando secondo il principio dei vasi comunicanti..."

Detto questo il tizio mi guarda, lo guardo di rimando e penso che effettivamente ciò che avevo appena detto non convinceva neppure me.

Me *cercando di riparare la situazione per non sembrare una pazza invasata*: Guardi, io glielo spiegherei volentieri, ma è un po' macchinoso..."
Sig *sconcertato*: "Ah ah...non si preoccupi!"
Me: Ho l'impressione che viva benissimo senza saperlo...
Sig *non ha detto nulla, ma sicuramente ha pensato che era vero*

Quando mi sono girata c'erano Harris, X e l'altra-compagna che stavano litigando arrotolati nel tubo, nello scotch di carta e nel metro.

Pensai che era meglio stendere un velo pietoso.

Quando la tortura cinese è finita, ci siamo ritrovati alla ricerca della prof che nel frattempo era sparita. Così i disegni sono rimasti a noi...Harris era incazzata nera, cosa non rara, ma solitamente non lo esterna in modo così palese. E' molto più subdola e cattiva!

Ahehm...
Di pomeriggio ci è toccata un'altra (ENNESIMA) conferenza, questa volta però sull'evoluzione cultural/sociologica della Cina (ma fare cose che c'entrino con l'architettura?).

Sono ripassata a casa, ho appoggiato la mia bella tavola con tubo per il vino annesso, e sono andata a scuola guida. Lezione sugli incidenti, olè...l'allegria aleggiava nell' aula e il baldo vecchietto che ci fa lezione era veramente infervorato (lui sì che ci mette il pathos!)... ad un tratto al ragazzo accanto a me, uno nuovo
iper serio, squilla il cellulare.

CON LA SUONERIA DI DAITARN 3!!!

"Daitarn, daitarn, daitarn...tarararààà..."

Sento che sto per esplodere dal ridere, non ci credo, ma possibile che tutte 'ste scene mi capitino in una sola giornata?
Visto l'argomento serio, il ragazzo ha cercato, imbarazzatissimo di spegnere il cellulare. Quando, direi goffamente, c'è riuscito, io ho dovuto fingere di essermi strozzata con il chewingum per non far vedere che ridevo.






[Se non c'avete capito una mazza, non preoccupatevi, sono io che non so spiegarmi...]


martedì, novembre 06, 2007

Io ed Harris ai convegni

Tornata da poco da un convegno.
Su cosa non ha importanza, l'importante è dire che:

* era in un posto impossibile da raggiungere, tanto che siamo arrivate (io e l'immancabile Harris/Vale) con un'ora di ritardo, rifiutandoci categoricamente di prendere la navetta perchè "Che senso ha?Saranno 20 metri, ci mettiamo 10 minuti, siamo giovani e possiamo farcela". Inutile dire che i 20 metri erano in realtà 20mila...

*Una volta arrivate (dopo essere state sballottate, manco fossimo palline in un flipper, a destra e sinistra da gente dal dubbio lavoro [tutti vestiti eleganti, in padiglioni deserti, senza alcuna indicazione °_°]), troviamo posto nell'aula conferenza: immensa. E noi che ci aspettavamo il solito buco, con una lampadina che pende dal soffito ad illuminare un tavolino tarlato, con dell'acqua che goccia in un angolino buio...

*Mentre levavo il mio strato di maglioni (mi sono svegliata CONVINTA che dovesse piovere e mia madre aveva confermato che "Sì, oggi è freschetto!"Ovviamente c'erano 30 gradi...-.-), mi cade lo sguardo sull'abbigliamento dei presenti: giacca e cravatta. Io e Harris ci guardiamo: noi siamo in jeans (oggi li ho messi larghi), scarpe da ginnastica e maglietta...ottimo.
La nostra prof, quella simpatica-ma simpatica-tanto!, ci guardava abbastanza in cagnesco, ma noi abbiamo utilizzato la nostra tecnica infallibile: finta-di-niente.

*Finito il discorso, che di per sè era perfino interessante (tanto che a momenti non strozzo un tipo tutto elegante vicino a me che non faceva che dire "Che palle, uffa, quando finisce?" ma se non le interessa può anche andarsene!-_-), ci viene comunicato che ci sarà il buffet.
Oh gioia, oh gaudio! Gli occhi miei e di Harris si illuminano, e ci fiondiamo fuori.
Qui un misto di camerieri in divisa, aveva disposto un trionfo di tartine al caviale(e altra mezza miriade di cose)... i miei occhi erano a forma di cuore, ma abbiamo potuto assistere alla totale mancanza di ritegno delle persone davanti al cibo. In 20 minuti avevano spazzolato via tutto, sbrodolandosi se necessario, tanto che io mi sentivo quella più fine là dentro...

*
Avendo mangiato (e bevuto spumante in bicchieri di cristallo venendo adulate di tanto in tanto dal cameriere fascinoso di turno) a scrocco, io e Harris ponderiamo la fuga-strategica quando ci giunge una voce: "[...] un credito formativo!"

Io guardo Harris, Harris guarda me.

"Abbiamo sentito la parola credito?" chiediamo speranzose, pensando di poter prendere due piccioni con una fava!
"Sì, se rimaniamo al convegno fino alle QUATTRO, ci daranno un credito!"
Io ed Harris, lasciamo perdere la fuga e pensiamo che infondo possiamo rimanere.

Arrivano le 4 meno cinque e abbiamo gli occhi infuocati della prof che ci puntano. L'arpia, vorrebbe che rimanessimo fino alle 6, ma con la scusa di un IPOTETICO seminario di SOCIOLOGIA URBANA alle 4, firmiamo e riusciamo a uscire nel momento in cui un tizio iniziava a parlare in RUSSO (con una traduzione simultanea pessima!) sui colori di San Pietroburgo.

Io ed Harris, sconcertate dal fatto che nessuno dei nostri compagni fosse uscito, ci sentiamo libere, con un credito in più e quindi soddisfatte. Questo, sinchè una voce non ci chiede i nostri nomi proprio fuori dall'aula.
"Scusi, ma perchè lo vuole sapere?" chiedo anche un po' piccata, e-che-cazz...
"Per il credito, se andate via non ve lo segno..."
Rimango perplessa ignara di Harris che cerca di ritrascinarmi dentro.
"Ma noi abbiamo un seminario di SOCIOLOGIA!" me ne esco, convintissima (non ci sarei andata comunque).
"Beh, devi rimanere almeno fino alla mezza!"

Giammai!Ormai eravamo fuori, avevo rinfilato gli strati di maglioni, la prof ci aveva visto uscire e ci aveva già etichettato come PROSSIME-BOCCIATE, non potevamo tornare rischiando un'altra figuraccia.



Usciamo che il sole sta calando.
"Almeno abbiamo mangiato gratis!" dice Harris, che sa che a quella frase non posso resistere.
Ma lo scazzo è troppo forte, guardo il mare e urlo il mio risentimento.

"Ma vaffanculo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"

Mi sento meglio.
Ma visto che sono genovese-polemica, devo continuare con una bella manfrina:
me:"E poi quella chi cavolo l'ha mai vista?"
Harris:"Ehm Anna..."
me:"Ma ti pare che venga a chiedermi il nome?Ma che ti importa?"
Harris"Anna, guarda che..."
me:"Dannata, ma che si faccia gli affaracci suoi!E che vada a lavorare!"
Harris:"Anna!!!!!!!!!!!"
me:"Eh?!"
Harris:"Era l'assistente della prof, non avresti dovuto trattarla così!"















me&Harris:"Beh...almeno abbiamo mangiato gratis..."